Sul palco di
questo teatro
milioni son
gli attori,
rectian nel
più greve dell’atro
e la morte,
l’unico degli spettatori.
Essa s’un
filo attende
Il cader del
volto vuoto,
così il
corpo alla terra lei rende
e lo spirito
abbandonerà in un sogno ignoto.
Così brevi
l’istanti concessi,
son solo
fotografie d’un astro
senza titoli
e senza nessi,
per ricordar
non v’è più l’inchiostro.
Del tempo fa
le veci
ma mai la
mia storia ha conosciuto,
verrà
occultato quel ch’io feci
e nell’ombra
muto verrò lasciato.
Noi il tempo
abbiam creato
cosa che sol
Dio vede,
nei numeri
l’abbiam incatenato
ma sol la
morte lo possiede.
Bellissimo Mauro. Ma dove sei? Prof. Sabrina Marangone
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