27 luglio 2010

Il fiore del sole



Piove, sul mondo
triste e senza tono,
persin essa che sta danzando
più non ha suono.

Ma v’è un piccolo bocciolo
fragile, par cristallo,
solo giace al suolo
è sol d’un colore, giallo…

Una storia un dì mi capitò d’origliar
del Sole essa parlava,
pareva d’udir lui stesso bisbigliar
struggente la voce, piangeva.

Alla Luna singhiozzante diceva:
“Tenebroso il mondo è divenuto
eppur la luce su essa splendeva”
ahimè, un raggio avea perduto.

Con le lacrime luce sperava di rendere
ma senza quel raggio, cieco era divenuto,
veder non potea ch'essa era tornata ad ardere...
perchè un fior già era nato.






24 luglio 2010

Pietra del silenzio


Non vi saran fiori
sulla mia tomba, senza nome e senza data
solo flebili respiri
d’un anima oramai spirata.

Rumori, voci, note
fan parte dei ricordi,
compositori senza più dote
fan musica per sordi.

Persin la pioggia cade muta
su questa nuda pietra,
l’immaginazione lascia vuota
in questa poesia tetra.

Lapide che parirà dimenticata
il passato sarà fuggito,
e reso questa vita innominata
quando il tempo su essa si sarà posato

23 luglio 2010

Le tonalità delle parole



Avete mai voi attraversato l’inferno?
Non è fatto di mostri e immonde creature,
ma sol d’un caldo e tetro inverno,
speranza, e dolore.

Dalla polvere il cuor sollevate
d’amor fraterno militi ignoti vi siete amati,
e sol ora cos’è la vita, capite
per caccirar la paura cantate, oh soldati.

Quando le spoglie avrete seppellito
l’anime che alla fine coglierete,
mai i vostri ricordi avran abbandonato
e nel vostro cuor custodirete.

Menzogne son state narrate
speranza, la forza del volere,
s’è con la paura ch’essa vivete
altro non è, se non infinito dolore.



Il vuoto riflesso


Spazi neri e bianchi
senza nomi e senza tempo,
pensieri vecchi e stanchi,
soave il brivido, spento è il lampo.

Vorrei ai sogni abbandonarmi
un mondo di colori e falsità,
senza mai più svegliarmi
e giacer al buio, nella libertà.

Troppe son le domande
pesanti cadon, come bombe,
e neppur il silenzio più risponde
cammino, fra i vivi e le loro tombe.

Sguardi che mi fissan persi
ed in loro me vedo riflesso,
la mia vita consuman a sorsi
mentre invano io…cerco me stesso.






22 luglio 2010

Ove l'Amore è Fobia



Vorrei questo mondo poter lasciare
per divenir un pensiero morto,
e la tua memoria abbandonare,
perché il caos in me è sorto…

Più scriver non dovrei
ma di parole il silenzio adorno,
per l’ignoto salpar vorrei
senza mai più far ritorno..

Nella mente qualcosa sta nascendo,
delle più nobili forme è stata benedetta
ed essa il mio cuor sta tentando,
è malinconica e perfetta…

Ascolta, la musica sta finendo,
non c’è più tempo per fuggire,
il suo seme in me sta spargendo,
essa finirò con l’amare.

Questa par follia,
parole grevi in decadenza,
è una fine melodia
che vitrea rende la speranza.

D’una sirena questa è la poesia,
 ad ascoltar la fine resto,
ove l’amor è fobia,
ed il buio persin di giorno desto.




19 luglio 2010

Petali d'Autunno






D’un uomo è la storia che a voi sto per raccontare,
del sorriso s’era fatto privare,
occhi cinerei vestiva,
e senz’espressione la sua vita spirava…

Parea nell’ombra d’un bosco passeggiare,
nella spessa bruma dei suoi pensieri
eppur, l’occhi qualcosa cercavan fra le sagome distanti,
ma lui più veder non sapeva,
o dar voce al suo mesto cuor poteva,
camminava fra l’ere del tempo,
mentre il mondo si rifletteva sul suo volto oramai spento…

Sol il sangue nella sua prigionia color aveva,
e fra le sbarre ch’esso casa chiamava
algidi cristalli, occhi divenuti spenti
la pioggia cader sentiva,
la sua poesia quieto ascoltava,
l’unica cosa che risuonava nei pensieri silenti.

La felicità lasciato l’aveva,
ma essa, vigile sulle sue spalle giaceva,
persin la morte sussurrar la sentia…
Ma già la notte nell’anima sua era scesa,
il freddo e la neve, mentre questi versi tu leggi,
l’anima sua avvolgevan.
Eppur così vicino a lei, era,
riflessa nello specchio la piccola fata guardava,
ma le stanche mani che a lei tendeva,
ahimè occhi esse non avevan…

E mentre questa poesia assieme alla sua vita finiva,
la tristezza nel mio cuor cadeva…
ed il sorriso dal mio volto,
silenzioso svaniva.

Autunno






Quand’entro me scruto
cupo è lo sgomento,
d’osservar che v’è solo un sentimento,
ed un cuor che giace, muto
I volti che in esso vi riposan,
son le tombe del passato
ove le memorie vi dimoran.

Nascer sulle palpebre del sol vorrei,
e con l’argentea Luna svanirei,
troppo breve per amar,
ove non ci son immaginarie pareti
d’infelici ricordi e sogni svaniti,
ed un’anfora colma d’addii ad aspettar…

Vorrei che persin i sordi potessero ascoltar,
ed io anche sol per un istante
sull’ali della libertà, volar,
che la morte, della vita fosse l’amante,
e che tutta questa tristezza
fosse sol la fine d’una storia pazza.

In questo mondo
più parole per me non ha il vento,
e in questa vita senza sfondo
è della solitudine che l’abbraccio sento…
Anche i petali del mio fior a terra stan cadendo,
come il gelo e l’oblio questo volto stan avvolgendo.
Le mie orme dalla vostra mente,
inesorabilmente stanno svanendo,
sin che la dimenticanza
vuota avrà reso questa stanza,
ed il mio cuor ai vostri occhi, trasparente.


Fragili sorrisi



Fra questi lumi
e fuochi d’un fauto sentore
che d’un cuor sento parlare,
pallidi sussurri ch’echeggiano
nella quiete ove l’emozioni muoiono.

Labirinto ove luce del sol
tocco non posa,
la notte che con il gelo si sposa,
ove il nero silenzio vi riposa.

Bisbigli si senton in lontananza
così tetra, così greve la è la distanza
non vi son inferni o paradisi,
sol leggeri battiti, fragili sorrisi.

E’ di specchi il labirinto
che l’anima mia ha cinto,
è di fame, è di sete,
che della speranza muovo le fate,
ed io che qui vago senza mete,
assieme all’anime dannate,
finirò con l’abbandonarmi
e dietro fragili sorrisi, rifugiarmi


Io ed il Tempo


Per me, come per il tempo,
avanzo nel buio e nel silenzio,
ascolto la pioggia,
ed il suo suono nella memoria stampo,
è la melodia che infrange la quiete di questa spiaggia,
e nello specchio di questo mar
che il futur mio cerco di spiar.

Per me, come per il tempo,
il batter del mio cuor
è divenuto sempre più lento,
ed è timor
che nella mia mente sento.

Per me, come per il tempo…
È giunto il momento,
troppo tardi è per un cambiamento,
quando l’animo è stanco
ed il cuor spento.